La risposta è che ci sono una serie di zuccheri (naturali) nella farina e una serie di zuccheri che possono essere generati dal lievito abbattendo gli amidi e altri carboidrati nella farina. Il lievito è un organismo resistente e può metabolizzare molti carboidrati diversi per produrre zuccheri per una crescita di successo.
I carboidrati sono composti chimici composti da carbonio, idrogeno e ossigeno. Solitamente i carboidrati si presentano sotto forma di monomero (singola molecola) come il glucosio oppure si presentano in dimero (2 molecole unite insieme) come il saccarosio (zucchero; composto da una molecola di glucosio e una molecola di fruttosio), dopo di che formano brevi catene note come oligomeri e poi polimeri. I polimeri sono disponibili in un'ampia varietà, molti dei quali consumiamo regolarmente e conosciuti come "amido". I lieviti e molti altri organismi (incluso noi stessi) possono scomporre gli amidi nei loro singoli monomeri e trarre energia da questi monomeri, proprio come farebbero dai monomeri stessi.
Ci sono anche fonti alternative di zuccheri in molte ricette: alcune ricette richiedono il latte - contiene anche degli zuccheri - probabilmente hai sentito parlare di lattosio; è un tipo di zucchero che il lievito metabolizzerà felicemente - si scopre che non è così - il lattosio è uno zucchero, ma hai bisogno di lievito appositamente modificato per poter metabolizzare il lattosio. Il latte fornisce alcuni grassi e proteine nella panificazione. Molti cereali contengono zuccheri anche in forme diverse dall'amido: i chicchi integrali contengono cose come raffinosio, che il lievito può utilizzare per la crescita.
C'è una bella spiegazione relativamente semplice del metabolismo del lievito qui che si rivolge principalmente alla produzione di prodotti alcolici, ma gli stessi meccanismi si applicano alla panificazione, che spesso viene eseguita con gli stessi organismi.
Nota che le pagnotte di pasta acida utilizzano una gamma di batteri e lieviti che fermentano gli zuccheri per produrre il caratteristico sapore acido lattico. I meccanismi con cui lo fanno sono piuttosto diversi, ma sono ugualmente abili nel scomporre le fonti di zucchero in zuccheri semplici e metabolizzabili.